Cenni sulle formiche e metodi di lotta
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Al mondo esistono oltre 13.000 specie di formiche che colonizzano praticamente ogni tipologia di ambiente terrestre e sono presenti in tutti i continenti eccezion fatta con l’Antartide. Le zone tropicali sono il luogo dove sono più diffuse. In Europa contiamo circa 500 specie di formiche.
La famiglia delle Formicidae conta 16 sottofamiglie, di cui 8 presenti in Europa: Myrmicinae, Formicinae, Dolichoderinae, Ponerinae, Leptalinillinae, Proceratiinae, Amblyoponinae, Dorylinae.
Sono insetti sociali dell’ordine degli Imenotteri (lo stesso di api e vespe) caratterizzate da 2 paia di ali membranose di cui quelle posteriori, più piccole, sono unite a quelle anteriori tramite una serie di uncini; Sottordine Apocrita con una evidente strozzatura tra torace ed addome (il cosidetto vitino da vespa); sezione Aculeata con l’ovopositore trasformato in pungiglione.
Le formiche sono insetti olometaboli, hanno cioè un ciclo di sviluppo composto da diverse fasi: uovo, larva (da 3 a 5 stadi), pupa e adulto.
La società delle formiche è composta da distinte caste di individui: una o più regine (a seconda della specie), i maschi e le operaie. Quest’ultime possono specializzarsi in vari compiti come: cura della regina, cura della covata, gestione del nido, difesa e controllo all’entrata del nido e ricerca di cibo. In molte specie si assiste ad un cambio di funzione della operaia in base all’età, passando da compiti interni al nido, come cura della prole o della regina, a compiti esterni, come ricerca di cibo o difesa.
Le operaie che si dedicano alla ricerca di cibo, spesso accumulano cibo liquido in una porzione del tubo digerente e poi, arrivate nel nido, lo rigurgitano per nutrire il resto della colonia. Questo processo viene denominato “trofallassi”.
Le specie possono essere “monomorfe”, se non c’è variazione di dimensione tra le operaie, oppure “polimorfe”, se variano di dimensione dando vita alle sottocaste: operaie più piccole con funzione di cura del nido e ricerca di cibo e operaie con la testa molto più grande con funzione di difesa.
Sono animali molto aggressivi e territoriali, si riconoscono tramite odori e sono pronte ad attaccare eventuali individui di altre colonie che dovessero avvicinarsi troppo al formicaio.
Le “famiglie” possono essere monoginiche, se vi è presenza di una sola regina ed un solo nido “madre”, oppure poliginiche se invece vi è presenza di più regine e più nidi “madre”
Le formiche diventano problematiche in tre casi:
- Quando entrano in casa per nutrirsi di briciole o sostanze zuccherine
- Quando costruiscono il proprio nido in casa (specie endofile).
- Quando colonizzano i prati facendo seccare l’erba e creando problemi alla vegetazione (specie esofile).
Metodi di lotta
Uno dei sistemi di lotta alle formiche più utilizzati a livello casalingo è l’impiego di insetticidi spray o in polvere o schiumogeni. Questi si dimostrano molto utili per eliminare velocemente le formiche presenti e far in modo che le stesse non ritornino nel brevissimo periodo. Di contro hanno lo svantaggio che, pur pensando di aver eliminato un gran numero di formiche, l’effetto riguarda solo una minima parte di individui rispetto a quanti compongono la colonia infestante.
Il sistema che si rivela più efficace, invece, è l’utilizzo di prodotti in esca: granulare, in gel, liquidi o in “trappoline”. Questi prodotti hanno la caratteristica di attirare le operaie deputate al compito di raccolta di cibo e invogliarle a nutrirsene. Poi, una volte tornate nel nido, tramite il processo di trofallassi sopra descritto, provvedono al rigurgito, cedendo agli altri individui della colonia. insieme al cibo, anche la sostanza attiva biocida. In questo modo, quando anche la regina (o le regine nelle colonie poliginiche), vengono avvelenate, si riesce ad eliminare l’intera colonia.
Nella pratica, affinchè l’azione di controllo abbia successo, è sempre necessario diminuire le fonti di cibo e i luoghi di accesso onde evitare che in breve tempo partano nuove infestazioni.